Call to Action 25122023 IT

Chiamata per una risposta immediata agli attacchi dello Stato turco contro i popoli del Rojava

25.12.2023

Il 23 dicembre 2023, lo Stato turco ha lanciato una brutale campagna di bombardamenti contro le infrastrutture civili nel Rojava (Siria settentrionale). Con l’area che ancora fatica a riprendersi dagli attacchi subiti all’inizio di ottobre, questa nuova serie di raid sta impedendo qualsiasi stabilizzazione della regione.

In ottobre, un primo attacco turco ha preso di mira le infrastrutture vitali del Rojava (gas, elettricità, acqua, siti per la produzione di beni essenziali, ecc.), causando ingenti danni e mettendo in pericolo i mezzi di sussistenza di milioni di persone.

I nuovi raid aerei appena lanciati dallo Stato turco prendono di mira le stesse infrastrutture vitali, luoghi di lavoro e siti produttivi. Non importa quali saranno le conseguenze di questi attacchi (che sono ancora in corso), è già certo che stiamo affrontando una catastrofe in Rojava, con l’avvicinarsi dell’inverno e la produzione di elettricità e carburante gravemente danneggiata.

Perché questi attacchi si verificano proprio ora?

Nelle montagne del Kurdistan meridionale (Iraq settentrionale), i guerriglieri e le guerrigliere hanno lanciato una serie di azioni vittoriose contro le forze di occupazione turche. Queste sono infatti lontane dal riuscire a indebolire la resistenza all’occupazione turca, nonostante l’uso di armi vietate da tutte le convenzioni internazionali. Dopo aver subito numerose perdite, lo stato fascista turco sta ora rivolgendo la sua rabbia verso i popoli del Rojava. I civili e i necessari mezzi di sussistenza vengono presi di mira per punire la popolazione e indebolire il legame tra essa e le sue forze di autodifesa.

Mentre la regione viene regolarmente colpita da droni che prendono di mira rappresentanti delle strutture di autoamministrazione, delle forze di autodifesa e della popolazione civile, questa nuova offensiva mira a dissociare la popolazione dalle strutture del confederalismo democratico, instillando paura nella società. Questi attacchi prendono di mira un progetto politico portato avanti dai popoli della regione. Una società senza Stato, democratica, ecologica, multietnica e multiculturale, guidata dall’avanguardia delle donne. La politica genocida della Turchia mira allo spostamento delle persone, essenzialmente alla pulizia etnica.

Di fronte a questa situazione, invitiamo tutte le forze rivoluzionarie, antifasciste, democratiche e chiunque ami la libertà in tutto il mondo, a organizzarsi e a fare pressione sulla Turchia ovunque si trovi. Non dimentichiamo che lo Stato turco spesso conduce la sua sporca guerra con il sostegno politico, armi e tecnologie occidentali. Dalla diffusione di informazioni, alle proteste davanti alle ambasciate turche ad altre forme di azione diretta e disobbedienza civile, ci sono innumerevoli mezzi.

Ciò di cui abbiamo bisogno ora è una risposta rapida e incisiva per fermare immediatamente gli attacchi!

Riseup4Rojava
25.12.2023

Scroll to Top